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Festival Internazionale di Lugano. Pulcinella incanta il pubblico e anche me.

Proprio così! Non ci crederete ma sono il primo a divertirsi e a rimanere incantato guardando Pulcinella, dal basso. La mia prospettiva è diversa da quella del pubblico ma, vi svelo un mio segreto, eseguo lo spettacolo immaginando cosa guarda la gente e questo modo di interpretare la scena mi permette di essere armonioso e geometricamente perfetto. L'Arte, per me, è disciplina e rigore e chi viene a teatro merita sempre la migliore esecuzione. 

Il pubblico ha sfidato la pioggia incessante caduta su Lugano e il colpo di mano dell'inverno, che si è presentato con prepotenza, tuttavia non  ha fermato le persone che hanno seguito il  Festival con grande entusiasmo.  Ho passeggiato nel  parco Ciani prima di andare in scena e il  lago, reso ancora più magico dalla pioggia, è riuscito a regalarmi un momento di grande quiete.

Il teatro Foce mi ha ospitato dopo dieci anni dalla mia prima esibizione. Scoprire tra il pubblico chi aspettava il mio ritorno è stato sorprendente. Come da consueto rituale, alla fine dello spettacolo, mi sono fermato per le foto e il dialogo con grandi e bambini. 

Tra di loro Alessandra che ha voluto una mia dedica, scritta sul programma del festival, da appendere nella sua casa. Ora sono tra i ricordi della sua famiglia e questo mi riempie di gioia e riconoscenza.

Un ultimo pensiero a Michel Poletti , direttore del festival, e al suo meraviglioso staff di donne che hanno reso la mia permanenza in terra Svizzera un momento di divertimento fatto di cene tutti insieme, chiacchiere, risate e grande serenità. Il festival di Lugano si riconferma un grande appuntamento di teatro e siccome non sono Godot ma il Comandante delle guarattelle, cari amici, tornerò aspettate fiduciosi. 

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